Free
Roadsigns and white lines
Chilly girl
Home
Rusted pearls
Precious
La vecchia scuola del rock continua a mantenere intatto il
suo fascino anche per le nuove leve di musicisti che ad essa si riferiscono
come punto di riferimento e guida spirituale. La lezione di Alman Brothers, Lynyrd Skynyrd fino ai più recenti Black Crowes non è passata inosservata nel profondo nord-est, alla
periferia estrema dell’impero, la terra d’origine dei già affermati W.I.N.D., il power-trio da una decina
d’anni paladino italiano dell’hard blues. Questa volta a raccogliere il
testimone sono i Rusted Pearls & The
Fancy Free, la band di quattro ragazzi di Udine che da qui gettano un ponte
ideale verso il profondo sud degli States. Dario
Snidaro (chitarra e voce), Andrea
Mauro (chitarra), Massimo Mattiussi
(batteria) e Marco Fabro (basso) hanno
nel cuore il sothern rock, quell’affascinante miscela di rock, blues e
soul coniugata con la laziness caratteristica
delle terre bagnate dal Mississippi.
Il biglietto da visita del quartetto è Roadsigns, un EP di sei tracce che suona grezzo ed energico come fosse
registrato dal vivo. I primi due brani, Free
e Roadsigns and white lines dicono
già tutto tutto degli intenti del gruppo, tempi veloci e chitarre in resta,
dure il giusto che si intrecciano solo.
Chilly girl ammorbidisce i toni verso una rock ballad
dalle tendenze melodiche introdotta da un arpeggio di chitarra e accompagnata
dal piano di Alberto Pezzetta. Home rialza il tasso energetico con una
forte carica elettrica a sottolineare il riuscito refrain. Chiudono il disco i due episodi migliori, Rusted pearls, una ballatona che trasuda
spirito southern da tuti i pori, a
cominciare dalla voce roca e indolende di Snidaro
per arrivare alle chitarre distorte che accendono con grinta il finale, e Precious, con l’hammond di Pezzetta e le backing vocals di Sarah Del Medico ad arricchire il sound
e a trasformare il brano in una corsa avvincente lungo le strade percorse dai
già citati Black Crowes.
I Rusted Pearls
partono con il piede giusto, il loro esordio possiede le caratteristiche
necessarie per attirare l’attenzione di quanti credono ancora nel rock
sanguigno e stradaiolo che senza troppi fronzoli va dritto al bersaglio. Sono
giovani ed hanno l’attitudine giusta verso un genere intramontabile. Se questo
è solo l’inizio, possiamo ben sperare nel futuro di questi ragazzi. Intanto Roadsigns ha fissato le coordinate di
un percorso che, visti i presupposti, ci auguriamo continui spedito verso nuovi
traguardi.
Articolo pubblicato a pag. 58 di Just Kids #6 (clicca qui per sfogliare la rivista)
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